Trecator.ul Nichita Stănescu... Călăream pe un cal şi deodată-am văzut că eu sunt calul acela Şi deodată am văzut că ei doi galopează pe mine. Mă învolburam şi deodată i-am văzut pe cei trei, când umbra mea din spatele meu mi-a strigat: - Eu sunt tu. Lasă-i pe cei patru să-şi urmeze destinul... lasă-i!

"l'ultimo dei mohicani"

uimire


sanul padurii coborand
torentul ritmat al muntelui
susura,
Verbul Primordial.
in frumusetea tacerii Tale
infinit rasfirate din realitatea noastra
realitatii lumii...
sanul padurii
coborand versantii ...
atrage cu el
argintii cascadei,
din pulsul muntelui,
ducand curentul ...
- unde oare?

Ce-ai spus, raule?
In ce loc m-ai intalnit?
sunt, cum altfel,
perisabil ca si tine,
asemanator ...
Din neasemanare?

(sa ma opresc aici, ma lasi -
lasa-ma sa ma opresc la poarta,
celei mai simple minuni. )
Nu-i surprinsa coborarea apei
tacandu-si caderea padurii
din pulsul muntelui
- Dar un om se minuneaza.
infinitul care strapunge finitul din om
este pragul mirarii,
(Odata, acest miracol a fost numit "Adam.")
Si era singur… cu uimirea sa,
printre atatea creaturi, neuimite
- Pentru care petrecerea existentei era suficienta.
Omul, petrecea impreuna cu ei, valul mirarii!
Mirand , cararea consumata
drumului sau,
in timp ce cauta sa spuna lumii:
"Stai -! In mine este locul,
eu sunt locul Tau de intalnire
cu Verbul Primordial "-
"Opreste-te, aceasta trecere are sens,
are sens ...
are sens ...
are sens!”





Sulla tua bianca tomba

Sulla tua bianca tomba
sbocciano i fiori bianchi della vita.
Oh quanti anni sono già spariti
senza di te - quanti anni?

Sulla tua bianca tomba
ormai chiusa da anni
qualcosa sembra sollevarsi:
inesplicabile come la morte.

Sulla tua bianca tomba,
Madre, amore mio spento,
dal mio amore filiale
una prece:
A lei dona l'eterno riposo.




Epilogo

E proprio qui, ai piedi di questa stupenda policromia sistina,
si riuniscono i cardinali -
una comunità responsabile per il lascito delle chiavi del Regno.
Giunge proprio qui.
E Michelangelo li avvolge, tuttora, della sua visione.
"In Lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo... "

Chi è Lui?
Ecco, la mano creatrice dell'Onnipotente Vecchio, diretta verso Adamo...
Al principio Dio ha creato...
Costui che vede tutto...

La policromia sistina allora propagherà la Parola del Signore:
Tu es Petrus - udì Simone, il figlio di Giona.
"A te consegnerò le chiavi del Regno".
La stirpe, a cui è stata affidata la tutela del lascito delle chiavi,
si riunisce qui, lasciandosi circondare dalla policromia sistina,
da questa visione che Michelangelo ci ha lasciato -
Era così nell'agosto e poi nell'ottobre, del memorabile anno dei due conclavi,
e così sarà ancora, quando se ne presenterà l'esigenza dopo la mia morte.
All'uopo, bisogna che a loro parli la visione di Michelangelo.
"Con-clave": una compartecipata premura del lascito delle chiavi, delle chiavi del Regno.
Ecco, si vedono tra il Principio e la Fine,
tra il Giorno della Creazione e il Giorno del Giudizio.
È dato all'uomo di morire una volta sola e poi il Giudizio!

Una finale trasparenza e luce.
La trasparenza degli eventi -
La trasparenza delle coscienze -
Bisogna che, in occasione del conclave, Michelangelo insegni al popolo -

Non dimenticate: Omnia nuda et aperta sunt ante oculos Eius.
Tu che penetri tutto - indica!
Lui additerà...




Lo stupore

Seno di bosco discende
al ritmo di montuose fiumare.
Questo ritmo mi rivela Te,
il Verbo Primordiale.
Com'è stupendo il Tuo silenzio
in tutto ciò che da ogni dove propala
un mondo reale...
che assieme al seno di bosco
scende giù da ogni versante...
tutto ciò che con sé trascina
l'argentata cascata del torrente,
che dal monte cade ritmato,
trasportato dalla propria corrente...
- dove trasportato?

Che hai detto, torrente di monte?
In che luogo t'incontri con me?
Con me che sono altresì perituro
come te, siffatto...
Ma cosiffatto come te?

(Di fermarmi qui, acconsenti -
consentimi di fermarmi al varco,
ecco uno di questi semplici portenti. )
Non si stupisce una fiumara scendente
e silenziosamente discendono i boschi
al ritmo del torrente
- però un umano si meraviglia.
Il varco che un mondo trapassa attraverso l'uomo
è dello stupore la soglia,
(una volta, proprio questo portento fu nominato "Adamo". )
Ed era solo, col suo stupore,
tra le creature senza meraviglia
- per le quali esistere e trascorrere era sufficiente.
L'uomo, con loro, scorreva sull'onda dello stupore!
Meravigliandosi, sempre emergeva
dal maroso che lo trasportava,
come per dire a tutto il mondo:
"fermati! - in me hai un porto,
in me c'è quel luogo d'incontro
col Primordiale Verbo" -
"fermati, questo trapasso ha un senso,
ha un senso... ha un senso... ha un senso!"



.

Nessun commento:

Archivio blog